lunedì 5 maggio 2014

Una pungente analogia

<-Potrebb'essere più brutta di Proserpina, ma avrà sempre, perdio, la sua ripassata, finché ci sono dei frati nei dintorni: com'è vero che un buon artigiano sa mettere in opera tutto quel che gli viene alle mani. Voglio restare impestato se non è vero che le troverete tutte gravide quando tornate a casa: perché dovrete sapere che anche soltanto l'ombra del campanile di un abbazia è feconda.>
("Gargantua", capitolo 46, pagina 132)

Rabelais attraverso le parole del personaggio Giovanni esprime la sua diffidenza nei confronti dei frati ma più in generale di tutta la classe clericale: secondo lui è sicuro che i frati si approfittino delle mogli dei soldati partiti in guerra. Usa una strana metafora che accomuna l'uomo di Chiesa a un buon artigiano che sa utilizzare e manipolare a suo beneficio ogni oggetto che si trova nelle sue mani.
La diffidenza nei confronti del clero è anche espressa poche righe prima con un esplicito riferimento ad Antoine de Tranchelion, abate di Saint-Genou e vicario generale del cardinal de Prie, noto per aver dissipato i beni dei suoi conventi, secondo Rabelais in bagordi.

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