domenica 11 maggio 2014

Fabbrica

<E per avere tutti questi costumi al momento opportuno, su un fianco del bosco di Thelème, vi era un gran corpo di fabbrica lungo una mezza lega, ben luminoso e attrezzato, nel quale stavano orefici, lapidari, ricamatori, sarti, trafilatoti d'oro, vellutai, tappezzieri e tessitori scelti; e ciascuno lavorava nell'arte sua, esclusivamente pei detti religiosi e religiose>
("Gargantua", capitolo 56, pagina 159)

Si descrive da dove provengano i lussuosi vestiti dei religiosi dell'abbazia di Thèleme, una sorta di scuola ideale in cui possano venire ammessi a vivere in comune ragazzi e ragazze che abbiano certe caratteristiche (buoni, belli, gentili), indifferentemente dalla loro condizione sociale e di sangue. La "fabbrica" immaginata dall'autore è occupata da vari tipi di artigiano, ognuno con un' occupazione specifica, che insieme collaborano per produrre le pregiate vesti, quasi come se costituissero una moderna catena di montaggio in una struttura proto-industriale.

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