giovedì 24 aprile 2014

Contestualizzazione


Gargantua e Pantagruel è una serie di cinque romanzi scritti da Francois Rabelais nella prima metà del Cinquecento. L'opera è una satira con un linguaggio semplice e vivace, triviale e coltissimo. Rabelais diede i primi due libri da pubblicare all'editore Francois Juste di Lione nel 1542. Firmò i lavori con lo pseudonimo e anagramma Alcofribas Nasier.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gargantua_e_Pantagruel



L'opera è ambientata nella Francia del pieno rinascimento nel regno di Utopia (governato dal padre di Gargantua Grangola), descritto come un paese "lontano" ma che assomiglia alla regione francese della Loira.
Il romanzo è espressione di una forza creativa, di un'immaginazione fervidissima, inesauribile, che gli fa concepire personaggi e cose di grandezza smisurata, idee originali ed eccentriche, che lo porta a creare per ogni argomento un'infinità di vocaboli nonché abbondare in dettagli e giochi di parole. La comicità di Rabelais, originale, molto viva e animatrice di fatti e imprese, raggiunge livelli espressivi assai alti: la satira spesso mordace, spesso aspra e spietata, è rivolta contro i rappresentanti della corruzione del tempo, contro i funzionari della giustizia che rendono oscuri i processi più semplici, contro i dottori della Sorbona, incoerenti e pedanti, contro la Chiesa di Roma e i preti ignoranti e superstiziosi, preoccupati del lucro e dei banchetti. Per questo si notano all'interno dell'opera lo spirito fiducioso e critico dell'uomo del Rinascimento che si dirige contro il pensiero medievale, il grande entusiasmo per la cultura antica e i testi antichi, in cui l'autore ripone fiducia assoluta, il grande amore e una vivissima ammirazione del mondo della natura.




Cartina d'Europa nel 1540
Da questa mappa si evince che il Rinascimento coincise in Europa con l'instaurazione del sistema politico assolutistico dei grandi stati nazionali (Spagna, Francia, Inghilterra, Svezia) che caratterizza ancora oggi il vecchio continente. E' considerata un'età di transizione tra Medioevo e età moderna, caratterizzata dalla grande fioritura delle vita culturale e delle manifestazioni artistiche. Le radici di questo fenomeno sono indubbiamente riscontrabili in Italia, infatti il primo Umanesimo fiorentino mise per primo la figura del dotto all'interno della società e della vita pubblica, conferendogli così più importanza e facendo sì che egli si potesse dedicare interamente alla propria attività.
Da un punto di vista tecnologico, è opportuno accennare che i cambiamenti di fondo dell'economia europea costituirono la base di tutto il movimento di rinascita ed ebbero diretti riflessi nel campo delle attività scientifiche. Infatti, le sempre crescenti richieste che privati e Stati rivolgevano ai tecnici per rendere più efficienti i mezzi di produzione, di comunicazione e di distruzione bellica stimolarono la rapida formazione di una nuova categoria di scienziati-ingegneri (il cui esempio più prestigioso è costituito da Leonardo da Vinci) in grado di risolvere i difficili problemi di progettazione e fabbricazione. Ebbe molta importanza l' interesse per un gruppo di indagini, quali l'astrologia, l'alchimia e la magia, oggi ritenute senza alcun dubbio antiscientifiche, ma che tuttavia favorirono il crescere della legittima curiosità di osservare la natura in tutti i suoi aspetti più o meno misteriosi, dote a mio avviso essenziale per cimentarsi nella ricerca scientifica.

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